Scrivo oggi trattenendo le lacrime a stento e non solo per la situazione drammatica in Italia e nel mondo di questi giorni di pandemia.

Incredibile come tutto possa cambiare nell’arco di poche ore e ritrovarsi inaspettatamente in balia dell’ignoto! Fino 48 ore fa mi trovavo infatti in Costa d’Avorio (Africa) per il mio programma missionario cristiano World Race che sarebbe dovuto durare ancora per qualche mese. Ho lasciato l’Italia a inizio ottobre dello scorso anno e quante cose sono successe nel frattempo! Sono stata in ben 8 paesi diversi nel mondo, ho parlato inglese, spagnolo e francese in 2 continenti e mezzo, ho preso decine di aerei (contando le coincidenze), ho dormito in almeno 20 posti letto diversi (inclusi 2 viaggi notturni in pullman e una notte in aeroporto per terra), ho fatto e rifatto i bagagli innumerevoli volte, ho assaggiato vari piatti tradizinali locali, ho conosciuto tantissima gente di ogni cultura, eta’ e background, ho percorso lunghe distanze a piedi, ho lodato Dio in circa 10 chiese cristiane. Ho anche svolto attivita’ o lavori che personalmente non avevo mai fatto prima come ad esempio: carteggiare mobili in legno per il restauro di un orfanatrofio; rastrellare foglie e raccogliere con la pala escrementi di cavallo in una fattoria argentina; dipingere muri; cucinare italiano per un gruppo di stranieri; pulire una piscina larga quasi come un lago utilizzata a scopi sociali; dar da mangiare ad un elefante in uno zoo africano; lanciarmi da un grande albero con le corde per superare la paura; insegnare e intrattenere bambini piccoli in inglese per ore; preparare lavoretti e progetti creativi per la scuola; contribuire ad organizzare merende party per bambini ed eventi mirati ad incoraggiare e sostenere le donne; avere sessioni di feedback e team time quasi ogni giorno; programmare e dirigere studi biblici di gruppo; condividere lunghi messaggi e testiamonianze davanti a intere congregazioni. Non posso infine fare a meno di menzionare  le straordinarie conversazioni  con gruppi di musulmani sotto il sole cocente del porto di Abidjan riguardo Gesu’ e il Vangelo e che, in alcuni casi indimenticabili, sono stata testimone oculare del fatto che alcuni di loro, emozionati (o meglio toccati dallo Spirito Santo di DIo) hanno deciso di abbondonare le loro credenze religiose perche’ desiderosi di accettare finalmente Gesu nella loro vita come unico Signore e Salvatore (questo e’ semplicemente un miracolo!).  

In poche parole, ho visto poverta’ estrema, dolore, malattie e desolazione ma anche gioia incontenibile, allegria, festa, genuinita’ e tanto amore. Davvero sono tanti i ricordi accumulati! Ma cio’ che rimane scolpito nel mio cuore piu’ di tutto sono soprattutto i bambini e le persone sia in America Latina che in Africa che mi hanno amato, ispirato, accolto nelle loro case, nelle loro comunita’ e famiglie. Per non parlare poi dei miei compagni di squadra che hanno fatto parte della mia mia vita 24 ore al giorno negli ultimi  6 mesi! Insieme abbiamo riso, pianto, discusso, lavorato, giocato, studiato, cantato, ballato, festeggiato, pregato! 

E ora tutto questo che sembrava essere la mia realta’ nel futuro prossimo, almeno per il momento, sembra essere inaspettatamente  parte del mio passato e mi ritrovo con tanti interrogativi.

A causa infatti della attale situazione senza precedenti a livello internazionale e della chiusura delle frontiere in molti stati per via del Coronavirus, l’Organizzazine americana Adventures in Missions responsabile del programma si e’ trovata costretta a prendere la difficile e tempestiva decisione di far rientrare immediatamente tutti i partecipanti al proprio paese di residenza. Cosi’ venerdi’ pomeriggio ci e’ stato comunicato che entro 24 ore avrebbero prenotato il nostro volo per tornare a casa.

Pertanto, eccomi qui a scrivere e ad aggiornarvi del mio improvviso obbligato rientro in Italia dall’Africa (circa 5 mesi prima del previsto) durante questo periodo cosi’ difficile un po’ per tutti!

Tuttavia, nonostante lo stato improvviso di quarantena in cui mi trovo, la tristezza e la delusione per la fine non voluta di un percorso e il dispiacere per non aver potuto neanche salutare tutti i miei compagni di squadra, sono davvero grata a Dio per l’esperienza di questo programma e per tutto quello che ho imparato e vissuto negli ultimi 6 mesi. Del resto so che il Signore non mi abbondaonera’ e sara’ con me dovunque io mi trovi. Ha in mano la mia vita e, in un modo nell’altro, anche quando le cose non vanno come vorrei o come avevo immaginato, sono convinta che ne fara’ di essa un capolavoro ai suoi occhi per la Sua gloria. La sfida da parte mia, sicuramente non senza ostacoli, e’ perseverare nella fede, non abbattermi e continuare ad avere speranza per il futuro. D’altronde, Gesu’ non ha mai detto che avremmo avuto una vita facile e senza problemi, ma ha promesso a tutti quelli che confidano in Lui di combattere al nostro fianco nelle battaglie della vita e di soccorrerci nella tempesta. E’ questo il bello di avere una comunione diretta e personale con Gesu’: diventa la tua forza, il tuo sostegno, cio’ che da’ pienezza, significato e valore alla tua vita e allora ti rendi conto che “essere cristiani” non e’ una religione, una tradizione o andare semplicemente  in chiesa la domenica, ma il tuo vivere quotidiano per e con Dio.

Quello che stiamo vivendo sembra come in un brutto incubo. Fino a 2 giorni fa, seguivo con sgomento e tanto dispiacere le notizie sull’Italia da molto lontanto, ma oggi mi trovo direttamente qui tra i miei connazionali a vivere questa situazione surreale personalmente. Solitamente, una delle prime cose che faccio quando rientro a casa dall’estero dopo lunghi periodi, e’ andare a trovare i miei nipotini o le mie sorelle, fare una passeggiata sul lungomare… ma questa volta mi son dovuta subito rinchiudere in casa e accettare il fatto che ci dovro’ stare almeno per 2 settimane. Insomma, ci e’ stata stravolta la cosiddetta “normalita’”; al posto delle uscite, delle visite, dei  saluti, dei sorrisi e delle strette di mano ci sono ora le mascherine, le distanze e la paura che regna sovrana. 

E’ pero’ assolutamente fondamentale incoraggiarci a vicenda e fissare lo sguardo su una speranza non dettata da puro ottimismo ma dalla certezza della fede e dalla sovranita’ di Dio.

Infine, e’ altrettanto importante cercare di sfruttare il tempo in quarantena a casa per fare cose che magari non siamo tutti abituati a fare o che non abbiamo tempo: leggere un nuovo libro, sperimentare ricette nuove, imparare un nuovo gioco o a suonare uno strumento musicale (non e’ mai troppo tardi!), fare esercizio fisico (non abbiamo bisogno della palestra per cio), dedicarsi a un nuovo hobby come visitare virtuamente musei e altri luoghi sfruttando Internet, trascorrere piu’ tempo qualitativo con i nostri cari che vivono con noi…ma soprattutto perche ‘ non dedicare piu’ tempo per avvicinarci a Dio magari leggendo e studiando la sua Parola, cioe’ la BIbbia? (Le mie parti preferite sono il Vangelo di Giovanni, Matteo, la lettera agli Efesini, il libro di Ruth o della Regina Esther).

Che Dio vi benedica, vi protegga e vi doni speranza!

#conDioAndra’tuttoBene

Ps. Qui in basso mi trovate in African style, foto scattate circa una settimana fa in Costa d”Avorio:) #sorridiamo sempre